Avremo letti pieni
di profumi leggeri,
divani profondi
come tombe,
e sulle mensole
fiori strani,
dischiusi per noi
sotto cieli più belli.
A gara bruciando
gli estremi ardori,
saranno i nostri
cuori due grandi fiaccole,
specchianti le loro
doppie luci
nei nostri spiriti,
specchi gemelli.
Una sera fatta di
rosa e di mistico azzurro,
ci scambieremo un
unico bagliore,
come un lungo
singhiozzo, grave d’addii;
e un Angelo più
tardi, schiudendo le porte,
lieto e fedele
verrà a ravvivare
gli specchi
offuscati e le fiamme morte.
C. Baudelaire, La mort des amants,
Les Fleurs du mal, 1857.
particolare di The fallen angel, D. Michals, 1968. |