«In ogni cosa ho voglia di arrivare
sino alla sostanza.
Nel lavoro, cercando la mia strada,
nel tumulto del cuore.

Sino all’essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione,
sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.

Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini, degli avvenimenti,
sentire, amare, vivere, pensare,
effettuare scoperte
».

Boris Pasternak

martedì 21 giugno 2011

‹‹Per leggere questa poesia bisogna avere migliaia di occhi,come una di quelle luci che a mezzanotte,nell’Atlantico,accendono le lastre d’acqua inquiete,quando forse solo un ciuffo d’alghe fora la superficie o a un tratto le onde abbagliano ed emerge un mostro marino. Bisogna mettere da parte antipatie e gelosie e non interrompere. Bisogna avere pazienza e cura infinita e lasciare che anche il suono più lieve,sia quello dei piedi delicati del ragno su una foglia o il ridacchiare dell’acqua in un tubo di scarico,si schiuda. Non bisogna respingere nulla per paura o per orrore. Il poeta che ha scritto questa pagina si è tirato indietro. Non ci sono virgole né punti e virgola. I versi sono della lunghezza opportuna. Molta è pura insensatezza. Bisogna essere scettici,ma mandare al diavolo la cautela e,quando la porta si apre,accettare totalmente. E qualche volta anche piangere,tagliar via spietatamente con un colpo di lama la fuliggine,la corteccia,le dure concrezioni di ogni specie. E così bisogna affondare sempre di più la propria rete,ritirarla delicatamente e portare sulla superficie quel che hanno detto lui e lei e farne poesia.››

da "Le onde"
V.Woolf