‹‹Per leggere questa poesia bisogna avere migliaia di occhi,come una di quelle luci che a mezzanotte,nell’Atlantico,accendono le lastre d’acqua inquiete,quando forse solo un ciuffo d’alghe fora la superficie o a un tratto le onde abbagliano ed emerge un mostro marino. Bisogna mettere da parte antipatie e gelosie e non interrompere. Bisogna avere pazienza e cura infinita e lasciare che anche il suono più lieve,sia quello dei piedi delicati del ragno su una foglia o il ridacchiare dell’acqua in un tubo di scarico,si schiuda. Non bisogna respingere nulla per paura o per orrore. Il poeta che ha scritto questa pagina si è tirato indietro. Non ci sono virgole né punti e virgola. I versi sono della lunghezza opportuna. Molta è pura insensatezza. Bisogna essere scettici,ma mandare al diavolo la cautela e,quando la porta si apre,accettare totalmente. E qualche volta anche piangere,tagliar via spietatamente con un colpo di lama la fuliggine,la corteccia,le dure concrezioni di ogni specie. E così bisogna affondare sempre di più la propria rete,ritirarla delicatamente e portare sulla superficie quel che hanno detto lui e lei e farne poesia.››
da "Le onde"
V.Woolf