«Gli uomini, sia ora che in principio, hanno cominciato a filosofare a causa della meraviglia, iniziando a meravigliarsi dapprima riguardo alle cose strane che erano loro a portata di mano e proseguendo, così, poco a poco, sino a porsi problemi di maggiore conto. Per esempio, riguardo alle affezioni della luna, del sole, degli astri e della nascita dell'Universo. Ma chi dubita e si meraviglia crede di non sapere, perciò anche l'amante del mito è in un certo senso filosofo, giacché il mito è un insieme di fatti sorprendenti».
Aristotele, Metafisica
Cos'è mai un verbo coniugato all'imperfetto?
Le sue lezioni universitarie erano νόστοι.
Viaggi nel passato, nel presente incompreso in cui ci si sente in bilico, gettati nella storia.
L'antichità per leggere la modernità.
Lezioni universitarie come Bellezza.
Lui era l'Università fatta carne.
Un uomo con la testa altrove, sognante di un mondo ancora possibile se guardato con il cuore.
Un uomo che guardava, un uomo che chiedeva.
Un professore che chiedeva.
Lui chiedeva.
"La mer, a bercé mon coeur pour la vie" |
E lui gesticolava, quasi a voler afferrare tutto dalla vita, fino alla radice, come un amante mendicante.
Umiltà, apertura al presocratico νοῦς, quello che i Latini chiamavano studium: dedizione, passione, zelo.
Ed oggi tentiamo di pronunciare bene le parole in Greco, come lui ci ammoniva di fare.
Un velo di attraente esaltazione sul suo volto immacolato...
Ciao, Capitano.