Ragazza che legge, F. Eybl |
«Prima di sposarsi,
Emma aveva creduto di avere in sé l’amore; ma poiché la felicità,
cioè la conseguenza di tale amore, non era venuta,
riteneva di essersi ingannata. Cercava di capire ciò che precisamente
significassero nella vita le parole felicità, passione, ebbrezza,
che tanto belle le erano parse nei libri.»
«Il resto del mondo
era smarrito, non sapeva bene dove fosse ed era come se non
esistesse affatto. D’altra parte, più le cose le erano vicine e più
la sua mente se ne allontanava. Ciò che la attorniava, la
noiosa campagna, i piccoli borghesi imbecilli, la mediocrità della
vita, tutto le pareva un’eccezione nel mondo, un caso personale in
cui si trovava prigioniera, mentre più oltre si stendeva lo
sconfinato paese della felicità e delle passioni.»
«-Triste distrazione, poiché non vi si trova
la felicità.
- Ma la si troverà
mai forse?- domandò lei. […]
- La si incontra un
giorno- ripeté Rodolfo- un giorno,
all’improvviso, quando già si disperava. Allora si aprono
nuovi orizzonti, è come una voce che grida: “Eccola!”.
Sentite il bisogno di affidare a quella persona la vostra vita,
di darle tutto, di sacrificarle tutto! Non ci si spiega, ci si
intuisce.
Ci si è visti in un sogno(e la guardava). È qui, finalmente, questo
Tesoro tanto cercato, qui, davanti a voi, e brilla e splende. Tuttavia,
si dubita ancora, non si osa credervi, si resta abbagliati, come se si
uscisse dalle tenebre alla luce.»
«Allora ricordò le eroine dei libri letti e la lirica legione di quelle
adultere
si mise a cantare nella sua
memoria con voci di sorelle che la affascinavano.
diventava lei stessa una parte vera
di quelle fantasie e realizzava i lunghi sogni
della sua gioventù, ritrovandosi in quel tipo
di amante che tanto aveva invidiato. »
Lady Godiva, J. Collier |
«Io scrivo solo per il
piacere di scrivere,
per me solo, senza alcun secondo fine di
danaro o
pubblicità. Nella mia povera vita,
così piatta e tranquilla, le frasi sono
delle avventure,
e io non raccolgo altri fiori che le metafore.»
G. Flaubert
Nasce così il termine "bovarismo", che definisce l'impotente anelito degli spiriti mediocri verso l'alto, l'insieme delle velleità romantiche e vitalistiche destinate a scontrarsi con la pragmatica e costrittiva realtà, la frustrata insoddisfazione generata dal divario tra aspirazioni segrete e soluzioni impossibili.