«In ogni cosa ho voglia di arrivare
sino alla sostanza.
Nel lavoro, cercando la mia strada,
nel tumulto del cuore.

Sino all’essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione,
sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.

Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini, degli avvenimenti,
sentire, amare, vivere, pensare,
effettuare scoperte
».

Boris Pasternak

sabato 27 ottobre 2012

"Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte da pazzia, morir di fame isteriche nude strascicarsi per strade negre all'alba in cerca di una pera di furia...


... hipsters testadangelo bramare l'antico spaccio paradisiaco che connette alla dinamo mostellare nel meccanismo della notte,
che povertà e stracci e occhiaie fonde e strafatti stavan lì a fumare nel sovrannaturale buio di case con acqua fredda librati sui tetti di città contemplando jazz "


" ... che parlavan di continuo settanta ore da parco a casetta a bar a manicomio Bellevue a museo Brooklyn Bridge,
un battaglione perso di conversatori platonici che si buttavan giù da scalini giù da scale antincendio da davanzali dell'Empire State piombando sulla luna"


"... che s'accendevano sigarette nel 
 clangor clangor clangor di carri    merci tra neve verso fattorie isolate
 in notte da nonno,
che studiavan Plotino Poe San Giovanni della Croce telepatia e kabbalah bop poichè il cosmo istintivamente in Kansas vibrava ai loro piedi, che nel loro andar soli per strade dell'Idaho cercavan angeli indiani visionari che fossero angeli indiani visionari "
 
                   " ... Il mondo è santo! L'anima è santa! La pelle è santa! Il naso è santo!
                                     La lingua e cazzo e mano e buco del culo santi!
                                  Ogni cosa è santa! ognuno è santo! ogni dove è santo!
                                     ogni giorno è in eternità! Ogni uomo è un angelo!
 Il barbone è santo come il serafino! il pazzo è santo come tu mia anima sei santa!
                                   La macchina da scrivere è santa una poesia è santa
                                    la voce è santa chi ascolta è santo l'estasi è santa! "

                                                                                                                © "Urlo" di R. Epstein e J. Friedman
                                                                                              words by "Howl"- Allen Ginsberg, 1955
                                                                                                         Leggerlo oggi è una benedizione.
                                          

3 commenti:

  1. L'ultima citazione potrebbe essere il manifesto della nostra epoca. Tutto è santo.

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  2. Ginsberg voleva tagliare le regole tradizionali, inventare nuove forme di scrittura, che prendessero forme musicali, come un grande pentagramma da caricare, perchè tale era l'aria che si respirava, tale era la frenesia delle città estremamente lontane da fresche visuali.

    Provo strane vibrazioni nel girovagare per le strade della città e trovare su bancarelle o tra scaffali di librerie opere come "I fiori del male" e l'"Urlo" poste naturalmente tra le cianfrusaglie, quando ebbero da guadagnarsi il posto delle migliori opere della storia letteraria. Oggi è tutto naturale, anche trovare scritti di "grigie sfumature" tra i best sellers.
    E allora penso a cosa racconteremo di questi anni.

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  3. Racconteremo di dubbie e inesistenti sfumature e di tetre facce di plastica che hanno invaso le strade, le TV, le case, i supermercati, le scuole, le Università, i bar e tutto (per alcuni. Quel "tutto" è soggettivo).

    A proposito, la tua ultima frase mi ha fatto pensare subito a uno scritto di Vasco Brondi: "Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero".
    "C’erano dei bagliori in fondo alla strada, ma non riuscivamo a capire se era un temporale o una discoteca".
    Forse quando si estingueranno gli hipsters e i rappers dalla vita difficile, lo comprerò.

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